Bonus 2025 per single e lavoratori fuori sede: agevolazioni su affitti, bollette, mutui e psicologo.

Non solo famiglie: i bonus “dimenticati” per chi vive senza nucleo nel 2025 - www.borsaturismo.com

Luca Antonelli

Ottobre 1, 2025

Dal welfare aziendale agli sconti in bolletta, passando per mutui e affitti: tutte le misure pensate per chi non ha famiglia a carico nel 2025.

Chi vive da solo in Italia rappresenta ormai una fetta consistente della popolazione e il legislatore ha introdotto una serie di misure dedicate a questa categoria. Nel 2025 sono previsti diversi bonus per i single, con l’obiettivo di alleggerire le spese quotidiane e sostenere chi affronta da solo costi che in altri casi vengono divisi all’interno del nucleo familiare. Dai contributi per affitti e bollette alle agevolazioni per l’acquisto della prima casa, passando per i benefit aziendali e i rimborsi a chi si sposta per lavoro: il quadro degli incentivi è articolato e riguarda situazioni molto diverse.

I benefit aziendali e le agevolazioni sulle utenze

Il cosiddetto welfare aziendale non riguarda soltanto i nuclei con figli, ma anche chi è single. Nel 2025 i lavoratori che vivono da soli possono ricevere fino a 1.000 euro di fringe benefit, cifra che raddoppia per chi ha figli riconosciuti, anche se nati fuori dal matrimonio. Il datore di lavoro può includere tra i rimborsi non solo buoni spesa o contributi legati all’attività professionale, ma anche bollette domestiche e affitto dell’abitazione principale.

Accanto a questo strumento, esiste il bonus sociale bollette rivolto a chi ha un Isee non superiore a 9.530 euro: lo sconto viene applicato direttamente in fattura e non richiede alcuna domanda. Per i redditi più alti, fino a 25.000 euro, resta disponibile il bonus straordinario, purché l’intestatario abbia almeno un’utenza domestica attiva a proprio nome.

Un capitolo importante riguarda chi sceglie o è costretto a spostarsi in un’altra città per lavoro. I lavoratori assunti a tempo determinato possono accedere a rimborsi fino a 5.000 euro per affitto e manutenzione della casa entro due anni dalla firma del contratto, a condizione che il reddito annuo non superi i 35.000 euro. Una misura pensata per alleggerire i costi di chi si trova lontano dalla propria residenza abituale.

Anche gli studenti fuori sede trovano spazio tra le misure: è riconosciuta una detrazione pari al 19% del canone di locazione, che va a ridurre le spese per chi frequenta università in città diverse da quelle di origine. Questo beneficio risulta particolarmente rilevante in centri urbani dove i costi degli alloggi studenteschi hanno raggiunto livelli molto elevati.

Le misure per mutui, psicologo e sostegno ai giovani

Tra gli interventi più significativi figura quello relativo alla prima casa. I single con meno di 36 anni e un Isee che non supera i 40.000 euro possono ottenere agevolazioni importanti sui mutui. La normativa prevede l’esenzione dal pagamento di imposte come quella di registro e quella catastale sugli atti di acquisto, inclusi nuda proprietà, usufrutto, uso e abitazione. Si tratta di un sostegno concreto in un contesto in cui il mercato immobiliare continua a registrare prezzi in crescita e condizioni di accesso al credito più rigide.

Sul fronte del benessere psicologico, è stato confermato il bonus psicologo, rivolto a chi dichiara un reddito annuo non superiore a 50.000 euro. L’importo massimo riconosciuto è di 50 euro per ogni seduta, somma che non copre integralmente i costi ma rappresenta comunque un aiuto per chi desidera intraprendere un percorso di supporto terapeutico.

Non va dimenticato che questi strumenti nascono dall’esigenza di includere una fascia sociale spesso trascurata nelle politiche pubbliche. I single under 36, i lavoratori che si trasferiscono per necessità occupazionali e gli studenti fuori sede sono categorie che affrontano spese elevate senza poter contare su economie di scala tipiche delle famiglie numerose. Per questo il pacchetto 2025 mira a riconoscere forme di sostegno diversificate, calibrate in base a reddito e condizioni personali.

Le cifre non sempre risultano elevate, ma indicano una maggiore attenzione verso chi vive senza un nucleo familiare tradizionale. In un Paese in cui il numero di persone sole cresce ogni anno, queste misure rappresentano un passo verso una redistribuzione più equa delle risorse pubbliche. Restano comunque da monitorare i tempi di erogazione e l’effettiva accessibilità dei benefici, perché non di rado la burocrazia rallenta l’impatto delle agevolazioni.

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