Con piogge e giornate più corte i cani possono manifestare ansia, sonnolenza e comportamenti insoliti: ecco cosa osservare e come aiutarli.
Il cambio di stagione non riguarda soltanto le persone. Anche i cani, con l’arrivo dell’autunno, possono mostrare segnali particolari: ansia, paura e perfino crisi di panico. Non si tratta di un disturbo affettivo stagionale come quello riconosciuto negli esseri umani, ma di una reazione fisiologica e ambientale a luce, temperatura e condizioni meteo.
I segnali del cambio di stagione nei cani
Secondo gli esperti di comportamento animale, i cani non percepiscono il cambio di stagione allo stesso modo degli esseri umani. Non parlerei di depressione stagionale, quanto piuttosto di una forma di meteoropatia. La pressione atmosferica che precede piogge e temporali può rendere l’animale irrequieto, provocando stati di ansia che in alcuni casi sfociano in panico e fuga.
La diminuzione delle ore di luce incide sugli ormoni fototensibili. Nei maschi varia il livello di testosterone, nelle femmine quello di cortisolo. Ciò influenza i ritmi di attività: d’estate il cane tende a essere più dinamico al mattino, mentre col freddo si mostra meno reattivo. A questo si aggiunge la difficoltà di termoregolazione. I cani non sudano come noi e il loro scambio termico è ridotto, perciò diventano più vulnerabili a colpi di calore estivi o, al contrario, al freddo intenso nei mesi invernali.
Alcune razze reagiscono in modo specifico. I molossoidi possono manifestare sintomi di ansia e paura, mentre i lupoidi sono più predisposti a vere e proprie crisi di panico durante i temporali. Spesso i cani anziani soffrono maggiormente: costringerli a uscire nelle ore notturne fredde può favorire malattie respiratorie come raffreddori, tracheiti o bronchiti.
Non va trascurato nemmeno il ruolo dei parassiti. Tra primavera ed estate, e sempre più spesso anche in autunno, pulci e zecche provocano dermatiti e pruriti persistenti. Questo problema è accentuato dalla crescente resistenza agli antiparassitari, che rende alcune profilassi meno efficaci.
Infine, la perdita di pelo non è più legata soltanto alle stagioni. A causa delle temperature domestiche sempre alte e costanti, la muta si verifica durante tutto l’anno e può confondere i proprietari che associano il fenomeno solo all’autunno.
Come supportare il cane nei mesi autunnali
Per affrontare il cambio di stagione senza disagi, è utile modificare la routine quotidiana. Con l’arrivo dell’autunno è consigliabile ritardare le uscite del mattino e ridurre quelle serali più fredde. Gli adulti possono trattenere i bisogni senza problemi, quindi è preferibile una passeggiata nel tardo pomeriggio piuttosto che forzarli a uscire dopo cena.
Durante l’estate, invece, è bene evitare le ore più calde. Meglio portare il cane all’aperto al mattino presto o in serata, lasciando sempre acqua fresca a disposizione in più punti della casa. Le passeggiate non vanno mai eliminate, perché restano fondamentali per la socializzazione e il benessere psicologico.
Con il freddo, particolare attenzione va riservata ai soggetti anziani e fragili. Un’uscita in meno, ma con condizioni climatiche più miti, può prevenire malanni che si trasformerebbero in cure lunghe e costose. Per i cani più sensibili ai temporali, come molossi e lupoidi, è utile proporre attività alternative in casa, giochi che li distraggano dai rumori esterni e riducano il loro stato di allerta.
Sul fronte della salute è essenziale una profilassi antiparassitaria costante. Pulci e zecche possono trasmettere malattie gravi e peggiorare allergie cutanee già presenti. Il veterinario è il riferimento principale per stabilire il trattamento più adatto in base alla taglia, all’età e alle condizioni di salute del cane.
In sintesi, il cambio di stagione non è un pericolo in sé, ma richiede attenzione da parte dei proprietari. Con piccoli accorgimenti, passeggiate programmate in orari più adatti, prevenzione sanitaria e attività rassicuranti, il cane affronta senza stress anche i mesi più delicati.